Bonus Giovani Coesione: firmato il decreto attuativo, ecco tutte le regole

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Bonus Giovani Coesione: firmato il decreto attuativo, ecco tutte le regole

22/04/2025

È stato ufficialmente approvato e firmato il decreto interministeriale che rende operativa l’agevolazione contributiva introdotta dall’art. 22 del D.L. 7 maggio 2024, n. 60. L’incentivo, denominato “Bonus Giovani Coesione”, rappresenta un’importante opportunità per i datori di lavoro che intendono assumere giovani con contratto a tempo indeterminato.

Chi può beneficiare dell’agevolazione

Il bonus è destinato ai giovani che:

  • Non hanno ancora compiuto 35 anni alla data dell’assunzione
  • Non sono mai stati assunti con contratto a tempo indeterminato

Possono comunque accedere all’incentivo anche coloro che in passato hanno avuto un contratto di apprendistato non trasformato in tempo indeterminato. L’agevolazione è valida anche per chi è stato precedentemente assunto a tempo indeterminato da un’azienda che aveva beneficiato solo parzialmente dello sgravio, in regime di “portabilità”.

Per verificare la condizione di prima occupazione, i datori di lavoro possono utilizzare:

  • L’utility INPS “Rapporti a tempo indeterminato – verifica”
  • Il nuovo Portale delle Politiche attive del Lavoro, nella sezione “verifica di incentivabilità”

Chi può assumere con il bonus

L’incentivo è riservato ai datori di lavoro privati, anche non imprenditori, purché rispettino determinate condizioni:

  • L’assunzione non deve violare diritti di precedenza previsti dalla legge o da contratti collettivi
  • Non deve derivare da obblighi legali o contrattuali
  • Non devono essere in corso sospensioni per crisi o riorganizzazione (salvo per qualifiche o unità produttive diverse)
  • Non devono essere stati effettuati licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o collettivo nei 6 mesi precedenti, nella stessa sede

Sono esclusi dal beneficio:

  • I rapporti di lavoro domestico
  • I contratti di apprendistato
  • Le aziende in stato di “impresa in difficoltà”
  • I datori di lavoro che non hanno restituito aiuti di Stato dichiarati illegittimi

Importo e durata dell’incentivo

Il bonus consiste nell’esonero totale dei contributi previdenziali dovuti all’INPS per un periodo massimo di 24 mesi, con differenti tetti:

  • Fino a 500 euro mensili per ciascun lavoratore nelle regioni ordinarie
  • Fino a 650 euro mensili nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna), a partire dal 31 gennaio 2025, previa autorizzazione UE

L’agevolazione si applica alle assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Compatibilità con altre misure

Il bonus non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni contributive, ma è compatibile con la deduzione maggiorata del costo del lavoro prevista dal D.Lgs. 216/2023, in relazione al costo effettivamente sostenuto dall’azienda al netto dello sgravio.

Attenzione alla clausola di salvaguardia

È importante sottolineare che se entro sei mesi dall’assunzione incentivata il datore licenzia per giustificato motivo oggettivo il lavoratore assunto o un altro dipendente con la stessa qualifica e sede, l’agevolazione decade e gli importi già percepiti dovranno essere restituiti.

Come presentare domanda

La richiesta va presentata all’INPS e deve contenere:

  • I dati dell’azienda
  • I dati del lavoratore da assumere
  • Il tipo di contratto e l’orario di lavoro
  • La retribuzione mensile media e l’aliquota contributiva
  • La sede in cui il lavoratore sarà impiegato

Secondo le disposizioni attuali, l’assunzione deve avvenire solo dopo la presentazione della domanda, e una volta ricevuta l’autorizzazione INPS, va effettuata entro 10 giorni. Questa previsione ha sollevato alcune perplessità in relazione alle decorrenze fissate dal decreto stesso e alla necessaria autorizzazione UE della misura.

L’INPS dovrà a breve emanare un documento di prassi per chiarire tutti gli aspetti operativi e rendere pienamente fruibile questa importante agevolazione.

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