La prima transazione di Bitcoin che avvenne il 12 Gennaio 2009 da parte dell’ideatore Satoshi Nahamoto al coder Hal Finney segnò la storia della criptovaluta: Satoshi inviò 10 BTC a Finney con un costo di transazione pari a 0 BTC. A quell’epoca la criptovaluta era priva di valore.
Satoshi, di lì a poco, dopo aver accumulato 1.000.000 Bitcoin, cede il protocollo Bitcoin ad un certo Gavin Andersen, che diventerà il punto di riferimento della blockchain community e il leader della Bitcoin Foundation.
La fama del Bitcoin continua a crescere nel tempo, nel 2011, il mondo conoscerà la tecnologia dei Bitcoin, la stampa incomincia a parlarne e un Bitcoin raggiungerà il valore di 1 dollaro.
Si è reso necessario creare un mercato di scambio vero e proprio di bitcoin. Una delle più grandi piattaforme al mondo di scambio del Bitcoin e nota come “MtGox”.
La MtGox era stata fondata da un programmatore Jed McCaleb nel 2007 con l’obbiettivo di creare un portale per lo scambio di lettere per un noto gioco, ma con l’avvento del Bitcoin, mise a disposizione la propria piattaforma per creare un vero e proprio mercato del bitcoin, raggiungendo un volume di transazioni pari al 70% di tutte le transazioni effettuate per il Bitcoin, influenzando notevolmente il destino e le decisioni della criptovaluta.
Nel 2011 il MtGox cominciò a dimostrarsi vulnerabile per problemi di sicurezza durante le operazioni, diventando un obbiettivo primario per diversi haker.
Gli haker hanno intravisto opportunità di scambio per trasferire e rubare bitcoin in modo fraudolento, causando la perdita di centinaia di bitcoin e di conseguenza una notevole perdita del suo valore.
Ma sarà nel 2014 che accadde un disastro: 850.000 BTC sono stati hackerati e rubati dai loro account, una somma che rappresentava circa 470 milioni di dollari.
Un avvenimento che ha destabilizzato l’intero mercato.
Questo è stato senza dubbio il momento peggiore nella storia del Bitcoin.
La piattaforma di scambio MtGox ha dovuto sospendere tutte le operazioni ed avviato il processo di liquidazione.
Oggi non è ancora certo chi sia stato il vero responsabile di tale frode, di fatto “gennaio 2015” viene ricordato come il mese in cui si raggiunse il livello di quotazioni più basso di tutta la storia del BTC.
Ma con tempo riprese a salire, all’inizio faticosamente ma poi divenne oggetto di interesse anche dei più scettici.
Anche le maggiori società tecnologiche cominciarono ad investire nelle blockchain e continuano a farlo oggi, convinte delle potenzialità rivoluzionarie della criptovaluta.
Con l’avvento del Bitcoin, sono stati tanti i soggetti ispirati dal BTC e che hanno creato progetti similari.
Le valute alternative al Bitcoin vengono convenzionalmente chiamate “altcoin”, contrazione dell’espressione “alternative coin”.
Tra queste è degna di nota l’”Etherum”, basata su un progetto innovativo: di base ha funzionamento analogo al Bitcoin, con transazioni da eseguire e consultare nella blockchain e chiavi private da custodire, ma tuttavia è una piattaforma open source.
Il bitcoin è un utilizzo specifico della blockchain, del sistema di pagamento peer-to peer, cosicchè la blockchain dela BTC è incentrata sul tenere traccia di tutte le transazioni. Invece la blockchain di Etherum è focalizzata sull’esecuzione di codice di qualsiasi applicazione decentralizzata.
“Monero” è un’altra criptovaluta che ha fatto parlare di sé: simile al funzionamento dei bitcoin ma diverso per quanto concerne le informazioni consultabili. Le transazioni possono essere consultate tramite il moneroblocks.info e solo gli utenti coinvolti nella transazione possono conoscere i dettagli della transazione, ovvero mittente e destinatario.
Litecoin, che ispirandosi al funzionamento de Bitcoin, ha raggiunto una maggiore efficienza nella conservazione dei dati e nella frequenza nella conferma delle transazioni.
Il suo funzionamento non è basato sull’algoritmo di hashing ma bensì su uno script: gli indirizzi litecoin si presentano come una stringa di 34 caratteri di cui il primo è “L”.
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