Fusioni e Scissioni: Le Nuove Regole per il Riporto delle Perdite Fiscali
Il panorama fiscale italiano si prepara a un importante cambiamento nel trattamento delle perdite fiscali nelle operazioni di fusione e scissione. Con l’introduzione del decreto attuativo della delega fiscale, parte del secondo modulo della riforma IRPEF/IRES, si delinea un nuovo scenario che entrerà in vigore già nel 2024.
Le Novità Principali
Il decreto riscrive la disciplina relativa alle esimenti, introducendo significative modifiche:
- Reintroduzione dell’esimente per le transazioni infragruppo: Una norma già presente prima del 2006 torna in auge, offrendo maggiore flessibilità alle operazioni all’interno dei gruppi aziendali.
- Semplificazione del test di vitalità: Il nuovo approccio promette di rendere più agevole la valutazione della “vitalità economica” delle società coinvolte.
- Introduzione del limite basato sul valore del patrimonio netto: Questo nuovo parametro potrà essere determinato contabilmente o attraverso una perizia.
Il Test di Vitalità Economica: Cosa Cambia
Il decreto modifica i criteri del cosiddetto “test di vitalità economica”. In particolare:
- Si elimina il requisito minimo di 10 dipendenti, focalizzandosi esclusivamente su parametri economici.
- Il test si baserà su ricavi, proventi e spese per il personale, confrontati con la media dei due esercizi precedenti.
Questa modifica potrebbe favorire realtà come le holding, tradizionalmente caratterizzate da un numero ridotto di dipendenti.
Novità per le Operazioni Infragruppo
Una delle innovazioni più rilevanti riguarda le operazioni tra società appartenenti allo stesso gruppo:
- Le limitazioni al riporto delle perdite non si applicheranno alle perdite generatesi quando le società erano già parte del medesimo gruppo.
- Sono previste specifiche presunzioni per gestire situazioni di “perdite miste”, ovvero perdite generatesi sia all’interno che all’esterno del gruppo.
Regime Transitorio e Applicazione
Le nuove disposizioni si applicheranno alle operazioni effettuate dal periodo d’imposta 2024. Tuttavia, è previsto un regime transitorio:
- Le perdite conseguite fino al periodo d’imposta precedente al 2024 (cosiddette “perdite ante riforma”) saranno soggette alle vecchie regole.
- Questo approccio mira a differenziare il trattamento fiscale tra perdite pre e post riforma.
Implicazioni per le Imprese
Queste modifiche avranno un impatto significativo sulle strategie di pianificazione fiscale delle imprese coinvolte in operazioni di fusione e scissione. In particolare:
- Le aziende dovranno riconsiderare le loro strategie di gruppo alla luce delle nuove regole sulle operazioni infragruppo.
- La semplificazione del test di vitalità potrebbe facilitare alcune operazioni, specialmente per le imprese di dimensioni minori o con strutture occupazionali atipiche.
- La possibilità di utilizzare perizie per la determinazione del valore del patrimonio netto introduce un elemento di flessibilità, ma anche di potenziale complessità.
Conclusioni
Le nuove disposizioni rappresentano un tentativo di bilanciare la necessità di controllo fiscale con l’esigenza di flessibilità delle imprese nelle operazioni straordinarie. Mentre alcune modifiche sembrano andare nella direzione di una maggiore apertura, altre introducono nuovi elementi di complessità.
Per le imprese e i professionisti del settore, è fondamentale approfondire queste novità e valutarne attentamente l’impatto sulle proprie strategie fiscali e di business. Con l’entrata in vigore di queste nuove norme, ci si aspetta un periodo di adattamento e, probabilmente, ulteriori chiarimenti da parte dell’amministrazione finanziaria.
Le aziende dovrebbero iniziare sin da ora a rivedere le proprie strategie per le operazioni di fusione e scissione, considerando attentamente come queste nuove regole possano influenzare le loro decisioni future. Sarà cruciale mantenersi aggiornati su eventuali interpretazioni o circolari esplicative che potrebbero essere emesse per chiarire ulteriormente l’applicazione pratica di queste disposizioni.
In un panorama fiscale in continua evoluzione, la capacità di adattarsi rapidamente a questi cambiamenti potrebbe rivelarsi un vantaggio competitivo significativo per le imprese italiane.
0 commenti