Società non operative nel 2024: novità, chiarimenti e opportunità
Abolizione delle società in perdita sistematica
Dal periodo d’imposta 2022, grazie all’art. 9 del D.L. 73/2022 (decreto “semplificazioni fiscali”), è stata abolita la disciplina delle società in perdita sistematica. Questa modifica rappresenta una significativa semplificazione per le imprese, riducendo il perimetro di applicazione della normativa sulle società di comodo.
Attualmente, rimangono soggette alla disciplina delle società non operative solo quelle che non superano il test di operatività previsto dall’art. 30 della L. 724/1994. Questo test confronta i ricavi effettivi con quelli presunti, calcolati applicando determinate percentuali al valore di specifiche categorie di beni.
Nuove regole per l’interpello disapplicativo
Una delle novità più rilevanti del 2024 riguarda l’interpello probatorio per la disapplicazione della disciplina. Dal 18 gennaio 2024, in seguito alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 219/2023 allo Statuto del contribuente, l’interpello è riservato solo a due categorie di soggetti:
- Soggetti in regime di adempimento collaborativo (D.Lgs. 128/2015)
- Soggetti ammessi all’interpello per nuovi investimenti (D.Lgs. 147/2015)
Per tutti gli altri contribuenti, resta la possibilità di autocertificare la sussistenza di cause di disapplicazione, indicandolo nella dichiarazione dei redditi.
Chiarimenti giurisprudenziali
Recenti sentenze della Cassazione hanno fornito importanti chiarimenti sull’applicazione della disciplina:
Affitto di ramo d’azienda
L’ordinanza n. 7006/2024 ha stabilito che non è considerata di comodo la società che affitta un ramo d’azienda ad un’impresa in fase di avviamento con difficoltà iniziali. Questa decisione valorizza le situazioni oggettive che possono temporaneamente impedire il raggiungimento dei ricavi minimi.
Mancanza di autorizzazioni amministrative
Le ordinanze nn. 16600 e 16601/2024 hanno chiarito che la mancanza di autorizzazioni amministrative non è di per sé sufficiente per disapplicare la disciplina. È necessario valutare se l’impedimento al conseguimento dell’oggetto sociale non dipenda dalle scelte dell’imprenditore.
Focus sulle società immobiliari di gestione
Le società immobiliari di gestione spesso incontrano difficoltà nel raggiungere i ricavi minimi previsti dalla disciplina. L’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in merito:
- È possibile disapplicare la disciplina se i canoni di locazione sono in linea con i valori OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare), anche se insufficienti a superare il test di operatività.
- Le istanze di disapplicazione sono valutate positivamente se l’applicazione dei valori OMI non consente comunque di superare il test.
Tuttavia, in un recente interpello (n. 97/2024), l’Agenzia non ha concesso la disapplicazione ad una società con contratto di rent to buy. In questo caso specifico, non erano state sufficientemente motivate le ragioni dei canoni ridotti e la ripartizione tra canone di godimento e caparra.
Conclusioni e prospettive
La disciplina delle società non operative resta complessa, ma le recenti novità offrono nuove opportunità di disapplicazione. È fondamentale valutare attentamente ogni situazione specifica, considerando:
- La possibilità di autocertificazione delle cause di disapplicazione
- L’allineamento dei canoni di locazione ai valori OMI per le società immobiliari
- L’analisi delle situazioni oggettive che possono giustificare il mancato raggiungimento dei ricavi minimi
Le imprese dovrebbero monitorare costantemente la propria situazione rispetto al test di operatività e, se necessario, predisporre adeguata documentazione per giustificare eventuali richieste di disapplicazione della disciplina.
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